domenica 2 dicembre 2012

Prof Sozzi



Un giornalista di Casale ha chiesto a Sozzi, a fine partita, come avesse fatto a segnare un gol così bello di sinistro a giro. "Alla Del Piero", gli ha detto testuali parole ignorando che per il Cap essere accostato alla bandiera unica e immensa della Juve non è esattamente il miglior complimento.

Marco Sozzi è nato a Forlì nel 1978, sposato de facto con Sara, hanno un bimbo che si chiama come Del Piero, appunto, ma ha due occhi spaventosamente belli. Ha studiato a Ragioneria, tifa Fiorentina, lavora alle Generali in viale Matteotti, distingue il luppolo di tutte le birre del mondo, ha fatto amicizia in fretta con Sir Alex Buonaventura, ha da poco cambiato macchina e rotto il Blackberry. Gioca a Forlì la sua sesta stagione dell'età adulta, dopo aver debuttato in C2 con la maglia biancorossa da giovanissimo incrociando Materazzi. Ha scelto di tornare sei anni fa per amore della sua città (era il leader del Castrocaro una categoria sopra), quando la sua città era sprofondata in Promozione. Da lì ha seguito tutto il percorso: Eccellenza, D e ora la Seconda Divisione. Ogni estate stiamo tutti a dirci che è vecchio, non regge la categoria, calcia solo mozzarelle e può esser una buona riserva o al massimo un uomo spogliatoio. Ogni autunno stiamo tutti a incensarlo. Merito a lui e polli noi, che dimentichiamo ogni volta quanto sia determinante nel calcio e in particolare su ogni singolo giocatore l'aspetto emotivo.

A Casale Marco Sozzi ha segnato il suo primo gol tra i professionisti, dopo 25 anni di pallone rincorso ogni giorno con la passione dei bambini. Giù il cappello per il Capitano, con la lettera maiuscola (come scrive Pardo beccandosi ogni volta gli improperi della redazione).

Rieccoli!



Il Forlì ha vinto 3-0 a Casale grazie a un primo tempo spumeggiante. Prima Filippi (torna al gol dopo dopo quasi tre mesi, 4° stagionale). Raddoppio di Beppone Orlando, terza rete di Cap Sozzi addirittura di sinistro a giro: per entrambi è la prima rete dell'anno.

La risposta al momentaccio c'è, forte, da una squadra che non ha mai smesso di mandare segnali di vita. Dall'Oro alla radio ha detto che il Forlì è stato "cinico come non mai".