giovedì 31 ottobre 2013

Sbarbati Azzurri



Dario Spadaro ('95) e Antonio Piva ('96) convocati la scorsa settimana da Valerio Bertotto nella Nazionale di Lega Pro Under 18. Luca Ercolani ('99) chiamato da Antonio Rocca nell'Under 15 a Coverciano. Giovani biancorossi crescono bene anzi benissimo. Promette faville soprattutto il difensore Ercolani: l'estate scorsa lo cercava anche il Parma, scelse Forlì (Montalti ci andò giù dritto: "Vai pure a Parma, io qui voglio solo gente che senta l'orgoglio di vestire questa maglia". Lo convinse) e adesso è l'unico convocato da Rocca proveniente da una società di Seconda Divisione.

martedì 29 ottobre 2013

Alta (in)fedeltà



Registriamo con scarso interesse (ma anche una puntina di fastidio, voi no?) la sguaiata esultanza di Spighi dopo il primo gol dell'Alessandria, vagone fin troppo allegro del trenino piemontese. Visto che siamo in tema segnalo che in zona piazza Saffi si aggirava stamattina un altro Iscariota.



Un consiglio a Pardo: se vuoi riscrivere la gloriosa storia del calcio giallorosso ravennate non dimenticare di questo episodio, fresco fresco


lunedì 28 ottobre 2013

C'è Kalle per te - Per chi suona la campanella?



Pregiatissimo Alberto, so che ieri seguivi l'andazzo biancorosso su whatsapp: una volta avresti raggiunto Alessandria in bicicletta pur di non perderti l'esibizione domenicale del galletto. Ma ti capisco, il tempo passa per tutti e ormai il cinquantello è dietro l'angolo. A proposito di cinquantelli, di questo passo il Forlì raggiungerà il mezzo centinaio di gol subiti prima di Natale. Io sono molto preoccupato e nel post precedente ho sostenuto che uno dei due problemi più seri della rosa a disp di Bardi mi sembra il ristrettissimo numero di difensori. Tu che ne pensi? E no, non ti proporre: schierandoti in campo Bardi dovrebbe comporre il resto della squadra titolare pescando alla scuola materna (consigliatissimo 'Un mondo fantastico', viale Risorgimento) e neppure il tuo carisma basterebbe a colmare i prevedibili errori di posizionamento dei compagni.
At salut.

Ciao a tutti,

E'vero stiamo prendendo troppi gol...è palese.Altrettanto evidente la questione numerica da te posta.In questo senso la perdita di Arrigoni ci ha fatto malissimo,male,male davvero.
Vedendo giocare la squadra ,per come conosco io l'allenatore,porrei però l'accento su un'aspetto che non riguarda prettamente un reparto piuttosto di un'altro.Non riconosco ancora lo spirito dei tempi migliori,l'amalgama,la chimica giusta che ti fa andare oltre  l'ostacolo...quella voglia ,quella "garra"che ti consente di esaltarti e portare a casa il risultato in un modo o in un altro.
Ho intravisto qualcosa che gli si avvicina domenica scorsa contro il Cuneo ma , per essere chiaro, vorrei 11 Docente.
Sono convinto che che ci penalizzi il fatto di non avere mai,dico mai a disposizione l'intera rosa,è penalizzante per tutti (per i giocatori in primis)non riuscire a dare continuità alle prestazioni.
Tutto questo,sempre per esperienza,conduce ad un equilibrio che ancora non si avvicina alla squadra dell'anno scorso...e la difesa è la prima a subirne le conseguenze.
Dico una cosa ovvia quando affermo che se si prendono troppi gol non può essere solo colpa dei ragazzi che giocano dietro..altrettanto evidente ,ed altrettanto ovvio,che l'errore individuale del difensore si nota e si paga immediatamente.
In sostanza credo che manchi un pò di personalità e quella leadership che in certi momenti tranquillizzi e faccia ragionare con più lucidità.
Per quello che ho visto(ahimè non tante)credo che giocatori come Eva e Docente (spero sempre in Berna...colui che può portarci dove vogliamo)sono quelli che possono prendersi questa responsabilità.

Riccardo...quest'anno sento come non mai dentro di me la necessità di trovare sempre  l'aspetto più positivo, la volontà di guardare  il bicchiere mezzo pieno, il desiderio di non creare , ovviamente nel mio piccolo, pressione a ragazzi che ne hanno già tanta.
Questa, a mio modo di vedere, è la strada giusta che il tifoso biancorosso deve seguire quest'anno.
L'obbiettivo sopra a tutto...l'ottavo posto come priorità.Per esperienza l'apporto fiducioso e paziente dell'ambiente è importantissimo nella realtà del Galletto.

Sempre ,sempre forza Forlì!!
Kalle


domenica 27 ottobre 2013

Driiiiin



Il Forlì è in zona retrocessione. Per la prima volta quest'anno la squadra biancorossa scenderebbe diritta in serie D se il campionato finisse ora (e ne è stato giocato già un quarto, non poco). Per aumentare il terrore segnalo che il Meldola di Gugnoni e Gas Turci è secondo in Eccellenza e potrebbe essere un avversario nella prossima stagione in caso di retrocessione nei dilettanti. Un incubo, concordo. 

Messo sul piatto lo scenario peggiore possibile, a me sembra che la squadra abbia due limiti piuttosto evidenti. Il primo è numerico nel reparto difensivo. Senza Arrigoni e con Fonte che viene schierato solo se cade un aereo sullo spogliatoio, restano Fantini, Gerolino e Vesi. Oggi quest'ultimo era squalificato, domenica prossima toccherà al Cammellu. A gennaio la società dovrà sistemare il reparto. Il secondo problema mi pare sia a centrocampo, dove Eva non sta ripetendo le belle stagioni passate e Forte non è quella giovane superstar che il litigio estivo Cangini-Melini ci aveva lasciato supporre. 

Detto anche questo, ci sono squadre come l'Alessandria che non sono alla portata tecnica del Forlì. Non schierano giovani e hanno un budget diversissimo. Non è sull'Alessandria, né sul Real Vicenza prossimo avversario, che il Forlì può fare la corsa. Il problema sono i punti persi con le piccole che in qualche modo, prima o poi, dovranno essere recuperati. E con Bernacci in campo le possibilità di battere qualche 'grande' è chiaro che aumenterebbero.  

Alessandria trema



Tridente! Bardi ha scelto di giocarsela alla grande con l'Alessandria del Barcollante Notaristefano: Docente, Melandri e Nappello davanti. Ocio alle ripartenze biancorosse. Il Forlì si schiera in un inedito 4-3-3 con Bergamaschi e Forte a sostegno di capitan RivEVA. Dietro il neopapà Gerolino centrale col Cammellu mentre Sampa e Boron arretrano sulla linea di difesa come anticipato venerdì dal mister. Nell'Alessandria gioca Spighino invece Sabato va in panca.

Vado a fotografare Meldola-Forlì di rugby categoria zeta a San Colombano, chi è ad Alessandria come i fedelissimi che vedete nella foto è pregato di aggiornare con frequenza. E che sia una bella domenica.

sabato 26 ottobre 2013

Il cuore del Forlì



Alla fine di tutto. Alla fine dei rigori, dei moduli, degli infortuni e degli acquisti, alla fine dei conti, c'è un sacco di gente che vuole bene al Forlì. Uno dice: non significa niente. Come si può voler bene ad una società? Non è mica un essere vivente. Come si può voler bene ad un abbinamento cromatico, il biancorosso, che oltretutto rappresenta centinaia di altre squadre di calcio in Italia? Mistero. Un pochino in questi anni l'ho capito. Un pochino. Qualche volta mi scalda la pelle. Neanche me ne sono accorto ma il chip si è inserito sottopelle. Quando partecipo a serate come quella di ieri, organizzata da uno che la pelle ce l'ha a strisce, biancorosse, capisco un po' di più quale sia il senso di quelle domeniche al Morgagni, al freddo, sotto il temporale che comincia sempre alle 15, insieme a quell'altro migliaio di irriducibili innamorati che siete voi.

Grazie ancora a Giovanni Brunelli, cui chiedo perdono per la maleducazione di essermi alzato anzitempo da tavola.

Ps Essere seduto tra Montalti e Calderoni che parlano di Moggi e Moratti non ha prezzo.

venerdì 25 ottobre 2013

RivEVA



Oggi in conf stampa Bardi ha detto di aver provato in settimana la difesa a 4 con Sampa e Boron terzini. Ha aggiunto che Melandri potrebbe partire dall'inizio per sfruttare la necessità di vincere dell'Alessandria (Notaristefano rischia, lasceranno spazi), invece Jidayi e Tonelli sono out.

Io aspetto soprattutto Evangelisti che ultimamente mi è parso un po' appannato. Non c'è città e non c'è campo migliore di Alessandria, dove un Gianni Rivera ancora imberbe mosse i primi scatti, dove il capitano e numero 10 del Forlì abbia più chance di tornare ad essere illuminato dalla luce di Eupalla.

martedì 22 ottobre 2013

Mela si, Berna ko



Martedì a umore alterno in casa biancorossa: sta bene il Micio la cui radiografia - l'ho incontrato x caso ieri mattina all'ospedale di Forlimpopoli - dice che la calcificazione alla spalla procede bene. Anche l'ortopedico ha dato il via libera, se in settimana tutto fila liscio Mela sarà a disposizione di Bardi, per la panchina, domenica ad Alessandria. Assenti gli squalificati Senese e Vesi.

Sfiga nerissima invece per l'Airone, al cui confronto la nuvola di Fantozzi è una boccia di Dom Perignon. Nel primo pomeriggio di oggi Bernacci, mentre si recava all'allenamento, è stato vittima di un incidente stradale all'altezza di Capocolle. Quando Breznev, pardon Claudio Casadei me l'ha detto non ci credevo. Niente di grave, pare, ma neppure oggi l'Airone si è allenato. Forse domani. Se sfiga vuole.

Intanto mi dicono dal Piemonte che ad Alessandria sta succedendo il finimondo, col presidente in sede, riunioni e battito iper accelerato: a rischissimo la panchina del pareggione Notaristefano.

lunedì 21 ottobre 2013

Mille



Quello che leggete è il millesimo post pubblicato su questo blog. Il primo fu il 12 ottobre 2011 intitolato Sozzi collaterali (siamo andati migliorando anche coi titoli). Ci avviciniamo ormai alle 400mila visualizzazioni, oggi sono state 1.122, nell'ultimo mese 29.323. Il post più letto di sempre è Il Forlì prima del Forlì (3.312, è anche il più commentato, 125), in questo mese Bardi, albeggia (652). Il traffico proviene per lo più da Google, poi Facebook e Libero. Gli argomenti maggiormente trattati sono di cronaca (443 post), poi commenti (203), mercato (128) e video (65). Le parole più utilizzate per la ricerca sono 'forlì calcio', 'forli blog', 'blog forli calcio'. Da quando ho inserito l'obbligo di registrazione per i commenti questi ultimi sono calati drasticamente. Tuttavia non sono scese le visualizzazioni. Significa che un'occhiata continuate a darla ma senza impegnarvici troppo. Pazienza.

All'inizio avevo deciso di inserire anche un po' di pubblicità ma quella di Google occupa spazio, imbruttisce la grafica e rende quasi niente, per cui l'ho tolta. Se conoscete qualche imprenditore locale che abbia voglia di sponsorizzare il blog ben venga, finché resta un passatempo ha un margine di vita non ottuagenario. Ma io non mi metto a cercarne, non ne ho voglia e forse il motivo è che chiedere mi è sempre costato troppo.

Hanno collaborato attivamente fin qui Riccardo Girardi, che mi ha suggerito l'idea del Panda biancorosso in riferimento al tifoso del Forlì, i miei amici Gianni e Filippo che per poco tempo hanno offerto i loro consigli sulle scommesse alla Snai, Paolo Bertuccio che ha recentemente creato un blog suo, Giovanni Petrillo di Romagna Oggi per le previsioni meteo lo scorso anno, infine Alberto Calderoni che da qualche settimana ci fa gongolare con le sue considerazioni mai banali. Come dice sempre lui che ha una certa esperienza,
Alè Furlè.

Pardo in tv


Cliccando sull'immagine vedete il video dell'apparizione, ieri pomeriggio, del Club Forza Forlì a Quelli che il calcio. Pardo in giacca sembra quasi un bell'uomo, se l'è cavata con disinvoltura ed ha addirittura giurato di aver pareggiato 0-0 col Brasile di Dunga.

Visto che la sua assenza dal Morgagni ha portato non bene ma benissimo potremmo fare una petizione chiedendo a Savino di tenerselo in studio tutte le domeniche, che dite?

domenica 20 ottobre 2013

Io mister, tu mister egli mister


Ebbene sì, lo ammetto: anch'io oggi ero tra i gufi che hanno sperato nel tracollo del Forlì, così da rispedire definitivamente a San Piero in Bagno quell'incompetente narciso testone di Bardi. D'altronde ho studiato: milioni di partite alla tv, miliardi di discussioni al bar con e senza alcol, 15 anni di calcio giocato a 11 e anche a 5, ho perfino letto tutti i libri di Sconcerti. Con uno come me in panchina il Forlì sarebbe primo in classifica, come minimo.

(grazie a Rondo x la foto)

Vincere e abbiamo vinto


Benito e Adolfo fanno godere, sei mesi dopo, il Morgagni. Gran bella vittoria, emozionanti abbracci a Bardi che in sala stampa sembrava alto dieci centimetri più del solito. Ora il Forlì è a -1 dall'ottavo posto, ma è anche atteso da due partite difficilissime con Alessandria e Real Vicenza. Note a margine: in sala stampa Sottil era ovviamente imbufalito con l'ingenuo Catanese ('La pagherà'), Bardi invece ha detto che tra gli infortunati Bernacci è, a parte Arrigoni, quello con tempi di recupero più lunghi. Pessima notizia.

La foto che vedete sopra non è la migliore, ma volevo dedicarla al portiere del Cuneo di cui ignoro il nome: durante il primo tempo se l'è presa con due raccattapalle che avranno avuto al massimo dodici anni. 'Se non vi sbrigate vi ammazzo', gli ha detto. Poveretto. Un abbraccio a lui e a mai rivederci.

sabato 19 ottobre 2013

Nappo day



Nappello ingarritissimo: l'anno scorso l'attuale allenatore del Cuneo, Sottil, lo mise fuori rosa a Gubbio. I due non si amano, ci mancherebbe. Logico che Nappello pagherebbe di tasca propria per segnare il gol vittoria, il suo primo In Lega Pro, sul muso dell'ex allenatore ingrato. Stamattina nell'allenamento al Morgagni il ragazzo era scatenato, Toso e Matteo possono confermare.

Out Arrigoni, Mela e Berna, Seba in panca, Jidayi in dubbio, Gerolino ammaccato. Su Tuttolegapro danno un interesse del Forlì per l'ex attaccante del Carpi Ferretti: a naso direi che è fattibile solo se rescinde Bernacci.

venerdì 18 ottobre 2013

C'è Kalle per te - A volo D'Angelo?

Gent.issimo IndoKalle, felice che Moratti abbia lasciato l'Inter proprio nel giorno del tuo compleanno? (a proposito, quanti? Ne dimostri di meno). Felicitazioni a parte, visto che alla fine Attila è stato bello che confermato sulla panchina del Forlì? Forse avevi ragione tu che, rispondendo alle mie domande sul Carlino, ti meravigliavi fin troppo dell'imbuto in cui pareva essersi cacciato il Forlì. Già, ma ora che succede? il pareggio di Castiglione ha tranquillizzato gli animi ma domenica siamo daccapo, o quasi. Bisogna che il Cammellu e compagni facciamo una egregia partita contro la seconda in classifica per dimostrare che la crisi d'autunno è alle spalle. Oppure no? Intanto da Rimini continuano a telefonarmi colleghi che mi danno per certo lo sbarco al Morgagni di D'Angelo. Con tutto la stima per D'Angelo, anche no. 
Con sincerissimo affetto, 
Jakartone


Ciao a tutti,
ora che succede? Non lo so, non sono un dirigente del Forlì.

Credo che i pregi ed i difetti di Bardi non si scoprono dopo 4 anni e 7 partite. Attilio ha dimostrato di dare garanzie di risultati (si sono vissuti altri periodi difficili in questi 4 anni). La società ha dato la possibilità di avere continuità di lavoro all'allenatore  e non è da tutti. Per questo la mia meraviglia. Nel post precedente elogiai la società per questo motivo e, anzi, sottolineavo l'orgoglio che deve avere una realtà che paga regolarmente i giocatori; da loro DEVE pretendere. Poi è evidente che se si perdono tutte le prossime partite valutazioni diverse andranno fatte.

So invece ciò che è successo dopo l'intervista a te rilasciata. E non mi è piaciuto per niente.
Quando si elogia solamente va tutto bene, nel momento in cui si hanno pensieri divergenti con qualcuno ecco che scatta la coda di paglia.C osi non va bene.
Quando giocavo e prendevo 8 ero felice ma,ti faccio una domanda Riccardo, quando mi davi 4 hai mai dico MAI, ricevuto una mia lamentela?
E' ovvio che dopo 500 partite giocate nel Forlì una mia dichiarazione possa essere più osservata di altre. Ma dov'è il problema, dov'è il problema?

Ho solo espresso il mio pensiero a domanda precisa... null'altro. Io non sono in contatto quotidiano con nessun dirigente (tranne Pardolesi in quanto gioco per lui) e nemmeno con Bardi (l'ho visto  dopo mesi solo martedì scorso al campo), non sono in contatto con nessun giocatore (ho sentito qualcuno dopo l'intervista), non conosco le strategie societarie se non per via indiretta. Ed ho imparato che le cose riportate... sono da prendere con le pinze. Da qui la meraviglia per ciò che mi stavi dicendo.Tutto qui.

Stessi concetti riportati telefonicamente a Lorenzo Pedroni (grazie per avermi chiamato). 

Tu Riccardo, in riferimento al mio intervento precedente su Blog, mi hai "ripreso" in quanto abusai della scrittura in maiuscolo perché significa urlare. Bene.

CHIARISCO UNA VOLTA PER TUTTE DIVERSE COSUCCE SUI " SI DICE"... "SEMBRA".. CHE ALEGGIANO DA SEMPRE IN VIALE ROMA.


A) HO SEMPRE DATO MERITO, PUBBLICAMENTE E NON, A QUESTA DIRIGENZA DI AVER RIPORTATO I COLORI BIANCOROSSI DOVE MERITANO.DI AVER FATTO SU ALCUNE COSE UN LAVORO STRAORDINARIO, SU ALTRE NON HO MAI MANCATO DI DIRE DOVE, CON RISPETTO SECONDO LA MIA UMILE ESPERIENZA, SI PUO' MIGLIORARE.


B) Ho solo espresso un MIO pensiero SPORTIVO su ciò che mi è stato chiesto. Cosi pensavo e così penso ancora. Mi spiace se non è in linea con il pensiero di qualcun'altro e non ci si deve offendere se si ha una visione diversa delle cose.
Se ci si offende  significa che c'è qualcosa che necessita di essere chiarito.
MA DEVE ESSERE CHIARITO CON ME!!!!!!!!!!!!

IO NON PARLO A NOME DI LINARI, PARDOLESI, FANTINI, BARDI, CANGINI O, CI MANCHEREBBE, A NOME DEI RAPPRESENTANTI DEL CLUB DI TIFOSI CHE PORTA IL MIO NOME.

IO PARLO A NOME MIO. E' CHIARO??? E' CHIARO??

SE NON LO E' QUESTO SIGNIFICA CHE QUALCUN'ALTRO NON E' ABITUATO A FARLO.

NON HO MAI VOLUTAMENTE INFLUENZATO QUALCUNO PERCHE' DICESSE O FACESSE QUALCOSA CHE POSSA DARE DANNO ALLA SQUADRA O ALLA SOCIETA' DEL FORLI. TANTOMENO I TIFOSI.
SE QUALCUNO LO FA (E LO HANNO FATTO) UTILIZZANDO IL MIO NOME, NON MI RAPPRESENTA (ESEMPIO: LINARI SI CHIAMA LINARI, PINCOPALLINO RAPPRESENTA PINCOPALLINO... NON CALDERONI)

E' ABBASTANZA CHIARO????

C) SONO SEMPRE STATO IN DISPARTE DA QUANDO HO SMESSO DI GIOCARE. L'UNICA VOLTA, E L'ULTIMA, CHE SONO STATO UFFICIALMENTE  INTERPELLATO DAI DIRIGENTI FU CINQUE ANNI FA.
UNA SERA DURANTE UN CONSIGLIO DOVE SI DOVEVA DECIDERE IL NUOVO DIRETTORE SPORTIVO PER IL DOPO BALZANI.

D) NON MI  E'  STATO MAI PROPOSTO NULLA (E NON E' SUCCESSO NEMMENO QUANDO IL PRESIDENTE ERA LINARI...) NE' TANTOMENO HO MAI CHIESTO NULLA IN QUESTI ANNI SE NON DA SALVETTI (IDEAMMO  IL PROGETTO CHE DA DUE ANNI PORTIAMO NELLE SCUOLE).

E)  DOPO TUTTO QUELLO CHE HO DATO AL FORLI NON MERITO DI ESSERE TIRATO IN BALLO, IN MANIERA INFANTILE, DA QUALCUNO PERCHE' DA ANNI NON RIESCE A CHIARIRSI CON QUALCUN'ALTRO.
TROPPO FACILE AVERE LA MEMORIA CORTA. E PER QUESTO MOTIVO OGGI PER LA PRIMA VOLTA URLO QUESTE COSE E LE RIVENDICO.

IO SI IO... HO SEMPRE GIOCATO SOLO PER LA MAGLIA E, ABBIATE RISPETTO! PRIMA DI METTERMI IN MEZZO PER  MILLE CAZZATE DI CUI  NON C'ENTRO NULLA.

DICO QUESTE COSE IN QUESTA SEDE PERCHE SO CHE E' FREQUENTATA E ARRIVERANNO A DESTINAZIONE.
CHI VUOL CAPIRE CAPISCA CHI NON VUOL CAPIRE... CHISSENEFREGA.

A ME, A NOI, IMPORTA SOLO CHE IL FORLI VINCA UN ULTERIORE CAMPIONATO!!!
Kalle

giovedì 17 ottobre 2013

Quelli che... il Pardo



Domenica niente Forlì-Cuneo, è deciso. Tutti barricati in casa a seguire la puntatona di Quelli che... il calcio su Rai Due: a disposizione del conduttore Nicola Savino, in studio, il Club Forza Forlì capitanato dal nostro guru Franco Pardolesi. Con lui dovrebbero esserci Ivan Salvigni e Hansal Rachid: il primo ex amatissimo giocatore del Forlì, il secondo (dice) ex nazionale marocchino.

Prossima tappa, la poltroncina presidenziale al fianco di Napolitano per il discorso alla nazione di fine anno, eh Franco?

mercoledì 16 ottobre 2013

L'Airone in planata

Ha parlato Bernacci. Non è detto che domenica contro il Cuneo possa giocare ma l'Airone vede, finalmente, la luce in fondo al tunnel. "Entro 15 giorni - ha svelato - conto di essere definitivamente a posto". Una gran bella notizia per il Forlì. Oltretutto Bernacci ha tagliato la testa alle polemiche: "Ne ho sentite di tutte in questi mesi, anche che fossi venuto qui a Forlì a rubare lo stipendio. Mi sono pagato le cure da solo e basta vedere a quanti soldi ho rinunciato nella mia carriera per avere una risposta. In ogni caso se mi accorgessi che il problema non si risolve in tempi brevi sarei il primo ad andare dalla società e a farmi da parte". Stamattina l'Airone si è allenato, a pomeriggio no.

Out invece Tonelli: l'uomo più in forma del Forlì (dopo Tonti) starà fermo un paio di settimane. Questa invece no, non è una bella notizia. 

martedì 15 ottobre 2013

Due cose sul basket


Ieri sera la FulgorLibertas ha debuttato in campionato al PalaCredito. Nonostante una situazione economica disastrosa (in molti pensano che la squadra sia stata iscritta al campionato solo per evitare un fallimento dolorosissimo per chi ha messo le firme in banca) la squadra, ancora senza sponsor sulla maglia, ha battuto Trapani davanti a 2.400 persone. Sì, letto bene: duemilaquattrocento persone tra le quali Myers, Casadei, Fantini e Gerolino. Il successo di ieri, ottenuto dopo essere arrivati al +20 e poi essersi mangiati quasi tutto nell'ultimo quarto per via del braccino, ha permesso alla FulgorLibertas di riportarsi a quota zero in classifica.

E' difficile fare previsioni sulla stagione appena cominciata, di sicuro Forlì ha un roster (nel basket dicono così) giovanissimo ma con qualche punta di talento: a me ad esempio piacciono molto Crow e Saccaggi ma di basket capisco poco anzi niente. Finito qui, promesso che non vi ammorbo più con gli sport minori.

"Lasciateci sognare"



I quattro temi scritti dai ragazzi della scuola media di Villafranca dopo l'incontro del 3 ottobre con Kalle, Casadei e Torelli. Come al solito: non pensate di annoiarvi leggendoli, davvero. 

Alberto Calderoni (ex capitano, giocatore del Forlì) ha parlato dello sport e di quanto è importante, a maggior ragione per lui che era capitano della squadra della sua città e lo è stato per 14 anni. Gli altri due giocatori Francesco Torelli e Riccardo Casadei hanno parlato assieme al Professor Marco Susanna di quanto è importante non assumere sostanze dannose per il nostro corpo.
Se sei difensore o se sei portiere, non puoi sempre andare a tirare in porta e passare in attacco: l’importante è concentrarsi sul proprio ruolo e capire che i tuoi compagni hanno bisogno di te. Devi ricordarti che i tuoi avversari non sono nemici, ma compagni di gioco e che, se i tuoi avversari sono forti, per vincere non servono stupefacenti, ma gioco di squadra. Non è importante il ruolo che fai, ma che tu ti diverta. Il calcio probabilmente è lo sport più praticato. Comunque tutti gli sport sono bellissimi.
Un giocatore deve essere sempre e comunque felice del risultato ottenuto. Alberto ha, infatti, affermato che qualunque siano le potenzialità dello sportivo, bisogna sempre dare il massimo. Un nostro compagno ha raccontato: “Non avevo mai fatto goal in partita. Una domenica all’allenatore chiesi chi batteva il rigore e lui mi rispose lo batti tu. Misi il pallone nel dischetto del rigore, l’arbitro fischiò e feci goal. Ero molto emozionato e i miei amici mi abbracciarono. Poi perdemmo la partita, ma non era importante, perché mi ero divertito ed era il giorno più bello della mia vita.”
Lo sport è uno dei tanti bisogni secondari e tante persone, bambini, ragazzi lo fanno. E’ molto bello praticare sport, perché si possono conoscere nuovi amici e anche perché ci si può divertire tanto. Alcune persone praticano sport a livello agonistico e anche questo può essere molto bello, ma se una persona pratica sport per essere più bravo di altri o prende medicine per essere più forte (come nel caso del doping) può diventare un problema per il nostro corpo.
Alberto Calderoni ci ha detto: “Per me lo sport è come una seconda vita, un’altra vita, un’altra famiglia. Ecco, dico questo perché ho giocato a calcio e ancora oggi gioco. Per me la squadra è una famiglia, che ti dà fiducia e ti incoraggia a compiere grandi passi e a diventare sempre più grande”. Alberto Calderoni, Francesco Torelli, Riccardo Casadei ci hanno spiegato che bisogna accettarsi per quelli che si è, poi ci hanno detto che è anche importante collaborare con la squadra, ci hanno anche illustrato la carta del fair play, dimostrandoci che giocare con fair play vuol dire giocare leale.
1° A
L’incontro è stato molto istruttivo per noi studenti e abbiamo potuto riflettere su alcune tematiche importanti attraverso commenti, video, filmati anche molto scioccanti. Ci hanno parlato del doping, del fair play, dell’importanza della squadra nella vita di uno sportivo e ci ha molto toccato il video delle due atlete che gareggiavano per qualificarsi alle Olimpiadi. All’inizio non avevamo molto capito quello che stava succedendo fra le due maratonete, ma poi quando il prof. Susanna ci ha spiegato bene la scena, siamo rimasti tutti senza parole. In classe sono venute fuori molte riflessioni come quella di un nostro amico che si è domandato:” E’ meglio vincere una sola volta rischiando di perdere la vita, oppure dare il meglio di se stessi sapendo di aver fatto tutto il possibile e salvaguardare la salute del proprio organismo?”. Questa domanda è scaturita dai ragionamenti sul tema del doping e delle sostanze anabolizzanti che hanno fatto rischiare la vita di una campionessa olimpica, Giuliana Salce, costretta a fare la spazzina dopo aver confessato tutta la verità. La testimonianza letta durante l’incontro ci ha permesso di pensare all’importanza di giocare in modo pulito ed onesto, perché la cosa più bella è sentire l’emozione di un traguardo da raggiungere e soprattutto sentire il calore della propria squadra che fa il tifo anche da lontano. A questo proposito un’alunna di terza media ha raccontato la sua esperienza di nuotatrice e ci ha detto che nonostante il suo sia uno sport individuale, è fondamentale il sostegno della propria squadra che fuori dalla vasca la incoraggia a non mollare mai. Anche noi siamo molto sportivi, pratichiamo sport vari come la boxe, l’acrobatica, l’hip hop, la pallacanestro, pallavolo, il nuoto e anche il calcio, e ci siamo resi conto che in tutti gli sport è essenziale avere un obiettivo e non scoraggiarsi mai, anche se il bello non è vincere a tutti i costi, ma divertirsi con i compagni e sentire il calore dell’amicizia e della solidarietà. Lo sport ci aiuta a crescere nel corpo e nella mente e questo incontro è stato un bel momento di crescita per tutti noi. Grazie Alberto.
1° B

Calderoni ci ha raccontato della sua passione per il calcio e per la squadra della sua città (di cui oltre ad essere stato un calciatore importante è stato per molti anni anche capitano). Le sue doti lo avrebbero portato a giocare a livelli più alti ma lui ha scelto la sua città,la sua squadra e per tanti anni ha dedicato con sacrificio la sua vita al Forlì. Tutte le classi hanno fatto delle domande al capitano e agli altri calciatori su temi differenti riguardanti, non solo il calcio, ma lo sport in generale. Terminate le domande, Marco Susanna, il nostro prof., ci ha letto la lettera di una campionessa olimpica. Questa al termine di una carriera brillante ha fatto uso di doping e di conseguenza è stata allontanata dal mondo sportivo. Durante l’incontro ci hanno presentato anche il video di una gara di corsa alle finali dei Trials Americani di atletica leggera. Ad un certo punto l’atleta favorita si è sentita male e la ragazza che era in 2° posizione anziché superarla e vincere la gara, si è fermata, l’ha raccolta e trascinata fino al traguardo; poi l’ha posta davanti a sé.
Questa storia è stata di esempio per tutti noi. Ci ha fatto riflettere e ci ha insegnato che lo sport non è solo vittoria e competizione ma, se vissuto con amore e passione, è una scelta di vita. Ci sono stati mostrati altri esempi, tutti con un unico punto comune: lo sport ad alti livelli spesso è pieno di persone che cercano di usare gli atleti come macchine, facendogli assumere sostanze proibite ma ogni atleta deve vivere e gareggiare con il cuore e con grande onestà. Si può perdere nella gara, ma vincere nella vita!
2° A

Alberto Calderoni fu capitano per 14 anni. Spinse i suoi compagni a dare sempre il meglio di sé e sostenne la squadra nei momenti difficili. Questo comportamento è quello che i professori cercano di insegnare a noi ragazzi in questi tre anni di medie. Giovedì c’erano anche due rappresentanze della prima squadra del Forlì, Francesco Torelli e Riccardo Casadei, il primo centrocampista e il secondo portiere (neolaureato). Erano inoltre presenti Giovanni Brunelli dirigente del Forlì Calcio, Franco Pardolesi e Giovanni Manna in rappresentanza della società e Riccardo Fantini giornalista del Resto del Carlino. I due giovani giocatori e Kalle hanno risposto alle nostre domande, sempre con sicurezza e felicità, con la voglia di trasmetterci qualcosa di positivo, di farci capire i veri valori dello sport e la loro importanza, non solo nel calcio, ma in tutti gli altri sport e soprattutto nella vita. Ci hanno spiegato che per raggiungere il proprio traguardo, ci vogliono sacrificio, fatica, coraggio, ma soprattutto bisogna credere in se stessi. Tutto questo fa diventare più forti e dà soddisfazione. Se ognuno di noi si applica con il massimo impegno, può già dire di aver vinto. Soprattutto i due ragazzi ci hanno fatto capire che si possono benissimo conciliare lo sport e lo studio, ed essi ne sono l’esempio: Riccardo Casadei si è laureato in Economia e Commercio da pochi giorni, mentre Francesco Torelli e Alberto Calderoni sono diplomati in Ragioneria. Stando insieme a scuola abbiamo imparato che una squadra funziona solo se tutti si impegnano, se cercano sempre di migliorarsi e sono di stimolo gli uni agli altri, per arrivare ad un obiettivo comune, ad un risultato condiviso. Nel nostro incontro abbiamo parlato molto di squadra. Colui che tiene unita e guida una squadra è l’allenatore. Fare gioco di squadra è importante, anche perché dà più possibilità di vittoria. In molti casi i genitori pretendono che i figli siano dei campioni nello sport, in casi estremi li inducono addirittura al doping. Spesso però ai ragazzi non interessa diventare campioni: per loro è importante partecipare, fare parte di una squadra, conoscere nuovi amici, e sentirsi utili all’interno di un gruppo. Il compito dei genitori è quello di sostenere il proprio figlio e la sua squadra, lasciando che il ragazzo viva il gruppo, capisca che l’impegno in allenamento premia sempre e che non importa il risultato. Essenziale è che genitori e ragazzi comprendano l’importanza dei ruoli, cioè che l’allenatore allena, l’arbitro arbitra, e a loro spetta il divertimento. I genitori devono ricordare che i bambini copiano tutti i loro atteggiamenti, sia quelli giusti che quelli sbagliati. Le opinioni di alcuni giovani calciatori del Varese sono state: non giochiamo mai “contro”, ma “con” i bambini delle altre squadre. Non rovinateci il piacere di calciare il pallone, evitate i commenti e gli atteggiamenti esagerati. Non è colpa nostra se qualche genitore è dispiaciuto per non essere diventato un campione di calcio. Urlare non serve a nulla. Lasciateci sognare.
Il video che ci ha colpito di più è stato quello riguardante un episodio di fair play verificatosi alle qualifiche per le olimpiadi trials del 2002. Durante una gara di atletica leggera una delle atlete che stava che stava sempre in prima posizione è crollata a terra perché aveva un problema alle gambe, la sua rivale Megan Vogel ha raggiunto l’atleta a terra e l’ha raccolta, l’ha trasportata fino al traguardo e l’ha messa davanti in modo che vincesse lei che lo meritava di più. Come disse Barone Pierre De Coubertin al discorso di inaugurazione delle prime olimpiadi moderne del 1896: ”La cosa importante non è vincere, ma partecipare, perché nella vita la cosa importante non è il trionfo, ma la lotta, cosa essenziale non è conquistare, ma battersi con onore”.
Però c’è un nemico del fair play: è il doping, che rende invincibili, ma che dopo fa stare male e provoca danni irreversibili al corpo. Giuliana Salce faceva atletica leggera specializzata in marcia e macinava ogni record. Alla fine della carriera si dedicò al ciclismo master a livello europeo. Un consigliere della Federazione ciclistica la obbligò a prendere della sostanza (droga) che veniva estratta dai cadaveri. Si era dopata per fortuna solo 4 mesi e finalmente dopo poco ha confessato tutto in tribunale. Hanno deciso di toglierla dalle gare e si è ritrovata senza lavoro e con un figlio di 23 anni da mantenere. Dopo qualche mese ha trovato lavoro e adesso fa la spazzina per 700 euro al mese. Ecco questo è un esempio di cosa provoca il doping.
3° A



E' stata una bellissima esperienza in cui noi ragazzi della scuola secondaria di Villafranca abbiamo imparato molte cose sul fair play e anche sul lato scorretto dello sport come il doping e le sostanze anabolizzanti. All’incontro hanno partecipato Riccardo Casadei, Francesco Torelli che sono due giocatori della squadra della nostra città e Giovanni Brunelli, Franco Pardolesi e Giovanni Manna, rappresentanti della società. Una delle cose che ci ha colpito di più è stato vedere un video dove un’atleta ha rinunciato ai successi e alla carriera per fare ciò che è giusto. La ragazza che era stata sempre seconda rispetto a quella avversaria, stava vincendo perché, mentre gareggiavano, la sua rivale ha avuto un mancamento. La seconda atleta, invece di approfittarne e qualificarsi alle Olimpiadi, è tornata indietro a soccorrere la sua amica avversaria, l’ha aiutata a finire la gara e prima del traguardo ha deciso di porla davanti a lei qualificandola e riconoscendone la superiorità. Questo fatto ci ha insegnato ad essere giusti in qualsiasi situazione, nella vita e nello sport, senza fare differenze. Questo ci ha fatto venire in mente molte domande del tipo : “Anche se pratichiamo uno sport, abbiamo sempre rispettato le regole del fair play? Perché è così difficile per gli sportivi rispettare queste regole?” Forse per noi è così arduo aiutare i propri avversari perché pensiamo a vincere e non a fare la cosa giusta, ma nonostante siamo piccoli non siamo gli unici a non rispettare le regole. Sono soprattutto gli adulti che, nonostante dovrebbero dare l’esempio a noi minori, non rispettano per primi l’avversario.
Ci siamo soffermati ulteriormente sul concetto di “Traguardo” che è venuto fuori dalla domanda di una bambina della classe prima: ”Si fa fatica a giocare sotto la pioggia?” All’inizio è sembrata una domanda molto banale, ma sentendo le risposte abbiamo tutti cambiato idea perché siamo entrati in alcuni argomenti molto particolari. Il primo a rispondere è stato il calciatore Francesco che ci ha spiegato che giocare sotto la pioggia non è così semplice ma allo stesso tempo è divertente, è una sfida con un traguardo da raggiungere. Il traguardo è la soddisfazione di essersi impegnati di aver dato il meglio di sé. Questo ci ha fatto capire che più è lontano l’obiettivo più hai soddisfazione quando lo raggiungi. Ci ha insegnato che lo sport è come la vita, ossia per avere un senso deve fondarsi sul rispetto reciproco.
Ogni classe ha formulato altre domande, ma una che ha colpito tutti è stata : “In che modo le sostanze dopanti influiscono sugli atleti ?” Alberto Calderoni ci ha risposto spiegandoci che ovviamente danneggiano il nostro organismo e il rapporto con noi stessi. Durante l’incontro è stata proiettata una testimonianza scritta da Giuliana Salce, un’ ex campionessa di marcia, in cui diceva che lei aveva assunto sostanze dopanti e che le avevano provocato fastidi nocivi al corpo. Al termine della lettera ha raccontato di essere andata in una scuola e una bambina le ha chiesto : “ Ma lei lo sapeva cosa sarebbe successo dopo ?” e alla sua risposta affermativa la bambina ha ribattuto: “ E allora perché lo ha fatto ?” . Secondo noi il motivo per cui gli atleti pensino solo a vincere impedisce loro di capire che assumere queste sostanze è pericoloso per l’ organismo. Lo sport è uno di quegli argomenti che accomuna tutti, grandi e piccoli, e questo incontro lo ha dimostrato perché ci ha dato la possibilità di riflettere su temi molto importanti.
2° B


domenica 13 ottobre 2013

Bardi, albeggia


Sul sito del Forlì ci sono le immagini della partita finita 2-2 con molte recriminazioni biancorosse. Cosa si vede: l'abbraccio dei ragazzi al mister dopo l'1-0; un paio di parate strepitose di Tonti; un paio di errori grossolani della difesa: Vesi dimentica l'uomo sull'1-1, Vesi e Fantini guardano entrambi il portatore di palla dimenticando Curcio sul 2-2.

Detto questo, cioè la cronaca, diciamo che la vittoria buttata all'ultimo minuto non era nelle opzioni previste. Quindi? Clooney Bardi ha quasi passato la nottata. Vede l'alba. Ma dietro all'ultima porta di ogni horror che si rispetti c'è, sempre, il mostro più spaventoso da impalare: Cuneo, Morgagni (non si vince da aprile), 20 ottobre.

Dal tramonto all'alba



La 150° panchina del Forlì è lì, a un passo: Attilio Bardi la festeggerà domenica prossima al Morgagni contro il Cuneo Se ci arriva. Già perché la dirigenza biancorossa ha deciso che quella di oggi è una partita senza ritorno. Se il Forlì perde a Castiglione, Bardi verrà esonerato (chi al suo posto? Boh. Non Vanigli come credevo. Forse Gadda. O Cuttone) dopo quattro anni e un po' al timone della squadra. Giusto? Sbagliato? Ognuno ha la sua opinione e siamo tutti allenatori, di sicuro però quella di oggi è una giornata che Bardi, vada come vada, non dimenticherà tanto facilmente.

sabato 12 ottobre 2013

L'esordio di Bernacci



In panchina, ma è già un enorme passo avanti rispetto a questi mesi. L'Airone va coi compagni a Castiglione: seguirà il match seduto accanto a Bardi sperando che la squadra vinca. Nel caso succeda domenica prossima al Morgagni col Cuneo il mister di San Piero in Bagno avrà finalmente a disposizione il suo top player.

Ps A dispetto delle millanta voci che circolano in questi mesi, continuo a fidarmi di quel che dice il Cammellu: Berna crepa dalla voglia di giocare. Se è vero il Forlì ne ha metà della vinta.

Pps Chi va a Castiglione è pregatissimo di aggiornare il blog con risultato e impressioni. Io sarò alla fiera degli animali in via Punta di Ferro, statemi vicino grazie.

venerdì 11 ottobre 2013

Bardi, Bernacci, lo schiaccino e you tube

Conf stampa tutt'altro che banale oggi, con mister Bardi carico a molla e attentissimo a ogni parola. Ha evitato il termine 'episodi' (c'è stata tutta una questione sul caso) ma ha usato 'drammatizzazione', 'stupiti', 'reciprocità', 'destabilizzante'. Domani ci sarà tutto sui giornali, tra i miei appunti rileggo l'ultima frase in stampatello: 'Non sono così ottuso, tirar fuori ogni volta la storia del 3-4-3 è aria fritta. E se devo sentire dell'aria fritta allora vado più volentieri al forno vicino a casa mia a dilettarmi col profumo dello schiaccino'.
Lì per lì non ho capito. Poi sì: sarebbe (su internet non c'è) la schiacciatina altrimenti detta focaccia, schiacciata, spianata o spianatina. Ma il mister è un montanaro e a volte bisogna interpretarlo :-)

Poi fuori dalla sala stampa si stava cazzeggiando con Cau, Strocchi, Dall'Oro e Casadei quando Bardi si è di nuovo fermato per una battuta. E' passato Bernacci, che scherzando ha detto al mister: 'Ma come, ti trattano così e tu ci parli ancora?'. Incassata, ho risposto per le rime: 'Ohi, mi hanno detto che ieri hai calciato il pallone!'. L'Airone è evidentemente uno che ha mangiato parecchio pallone in vita sua, così ha ribattuto senza pensarci: 'Guarda You Tube, lì si vede se calcio'. Risposta pronta, bravo, dunque accolgo con entusiasmo la richiesta: visto che il rientro del top player biancorosso è sempre più vicino ecco un video ascolano con i suoi gol (che non sono male). Non vediamo l'ora di averlo in campo.


Pace fatta, quasi



Rischiava di passare alla storia biancorossa come la notte dei lunghi coltelli invece la cena tra i soci del Forlì, ieri sera al Peter Pan, ha rinsaldato il gruppo. Divergenze ci sono, eccome (continua a fare un certo rumore l'assenza di Claudio Salvetti, per dirne una) ma non sono volate tagliatelle né crostoni ai porcini. Ci voleva. 

Bardi resta l'allenatore del Forlì, Cangini non è mai stato in discussione, domenica quasi tutti i dirigenti saranno a Castiglione a sostenere la squadra. Una bella prestazione e la crisi è passata.   

mercoledì 9 ottobre 2013

C'è Kalle per te - Meglio cambiare?



Eminentissimo K.,
tu che faresti? So che domenica eri allo stadio quindi hai visto la figuraccia. E' il momento di cambiare allenatore? 
Pregandoti assoluta e intaccabile oggettività scevra dal rapporto più che intimo con mister 3-4-3,
ti ringrazio e ti bacio i tacchetti.



Ciao a tutti ,
sono amico di Bardi ma questo, credo, non mi ha mai fatto togliere obbiettività su quello che vedo.
Io tutto quest'allarmismo non lo condivido, mi sembra sproporzionato in relazione al rapporto tra i risultati ottenuti / 1 mese di campionato / errori del mister e giocatori / assenze pesanti....
Quando ieri pomeriggio mi hai chiamato per sapere la mia opinione sul questione, la mia sorpresa è stata reale nell'apprendere che la società era in riflessione su un eventuale avvicendamento.
Credo che la società abbia raggiunto in questi anni lo step giusto e corretto (che non molte altre possono vantare) nel valutare un operato tecnico. Questa fiducia si è tramutata in una durevole e proficua collaborazione che dura da anni con risultati più che soddisfacenti. Bardi, come tutti, non deve essere un intoccabile! Però non capisco, dall'esterno per carità, dove risieda, dopo 6 giornate(?!), la convinzione che non sia più la persona giusta.
Magari è successo qualcosa che non so... Ma vista da fuori, ripeto, è tutto molto sorprendente per una società come il Forlì. Mi e' stata fatta una domanda e ho dato una risposta personale su come valuto questa vicenda.
Sono partito dalle considerazioni finali in quanto sono la risultanza personale di tutte le valutazioni fatte che per ragioni di spazio e tempo non si possono riportare. Le sintetizzo: errori del mister e dei giocatori, risultati ottenuti, integralismo tattico (?),  un mese di campionato, garanzie statistica di piazzamento dopo 4 anni... Sarebbero da valutare punto per punto ed ognuno di noi fa le sue di valutazioni. Le mie sono di sorpresa assoluta rispetto alla vicenda. Ma siamo rimasti sorpresi da come gioca Bardi dopo quattro anni e sei partite? Mah...
Bardi eventualmente non era da confermare a giugno.. Se non andava bene.
Questa è la mia modesta opinione. Occhio perchè nel calcio, a tutti i livelli, queste cose si sono sempre pagate caro. Poi se a dicembre saremo in zona retrocessione potrò eventualmente condividere considerazioni diverse.
Ultima cosa: provate a togliere Tevez, Vucinic e Barzagli alla Juventus...
Tutti uniti comunque a prescindere da qualsiasi decisione, quest'anno è troppo importante.


Kalle

martedì 8 ottobre 2013

Bardi a orologeria



Confermato. Fino a domenica almeno, per la trasferta a Castiglione delle Stiviere. Una prova convincente ripianterà Bardi sulla panchina biancorossa, in caso contrario cambio senza tentennamenti.
Così hanno deciso lunedì sera Conficconi, Castellucci, Pedroni e Cangini. Il Dg avrebbe preferito una scelta netta fin da subito: fiducia forte e incondizionata da parte di tutta la dirigenza oppure esonero. E' passata invece la consueta linea del volemose bene ma poi parlamose alle spalle, che terrà l'ambiente sulla graticola almeno fino a domenica sera. Oggi pomeriggio Pedroni e Cangini hanno parlato a lungo col mister, che venerdì parlerà coi giornalisti.

Ps: Bernacci ha corso attorno al Federale oggi. Sperem.


lunedì 7 ottobre 2013

Orfei Forlì



Avanti col circo, stasera c'è Docente a San Marino tv. Ma non erano in silenzio stampa? Parole a vanvera, va beh.

Bardi traballa?



L'ha scritto oggi il Corriere e in effetti non a torto. Io ieri ci ero andato più cauto - il mio capo Bilancioni aveva addirittura idea di mettere in civetta il rischio che Bardi saltasse ma l'ho convinto a desistere - epperò se dovessi scommettere mille euro che domenica a Castiglione (per non parlare della partita seguente) sulla panchina del Forlì ci sarà ancora l'allenatore di San Piero in Bagno, beh, qualche dubbio ce l'avrei.

La cronaca In società cominciano a pensarla in tanti come Castellucci. In estate il Forlì è stato davvero ad un millimetro dal cambio della guida tecnica, poi Cangini dopo lunghissimi pensamenti ha deciso che fosse ancora Attila la persona giusta al posto giusto. Per questo, soprattutto per questo, ieri dopo la partita il diesse si è assunto la responsabilità di quanto sta accadendo.

Il commento La scelta estiva ha scompaginato una situazione che altrimenti sarebbe stata più chiara per tutti. Scoprire oggi che Bardi gioca solo 3-4-3 a prescindere da avversari, campo e assenze è sbagliato (anche se ascoltare il pres-all-massagg Fresco snocciolare le tre-quattro versioni tattiche che aveva in testa a seconda di come si fosse schierato il Forlì è stato abbastanza illuminante). Così come lo è stupirsi se l'ambiente biancorosso non è, durante la settimana, teso come quando in classe entra il preside e si mette ad interrogare gli studenti. Tuttavia il campionato non lascia molti bonus e il Forlì se ne è già giocati un paio (Renate, Vecomp) in sole sei giornate. Se si deve cambiare, meglio farlo subito. Oggi.

Il futuro Nel caso, c'è Richard.

domenica 6 ottobre 2013

Male male, male


Al Morgagni ha fatto festa anche la Vecomp, che tutto è tranne una squadra di cui avere qualche paura. Ma il Forlì visto oggi è lo stesso che lasciò i tre punti al Renate due settimane fa: impreciso, lento, incapace di reagire. Alla fine la società ha deciso, scopiazzando i colleghi di serie A, che il modo migliore per reagire è smetterla di parlare con quei rompicoglioni dei giornalisti, ed ha indetto il silenzio stampa.

Che bello sarebbe se i giornali facessero lo stesso, e per una settimana anzi un mese Carlino, Corriere e Voce dedicassero paginate agli sport che da una vita chiedono gentilmente un pochino di spazio, un trafiletto, una colonnina. E pensare che a Forlì ce ne sono tanti, dal softball al calcetto fino all'ottimo tennistavolo. Un mese senza il Forlì visto oggi farebbe stare tutti meglio. Tifosi compresi.

Il Forlì sul 200



Da stasera i gol del Forlì saranno, udite udite, anche su Sky Sport 24. Sarebbe carino se il battesimo biancorosso sull'all news di Rupert Murdoch avvenisse con una vittoria. Godimento assoluto se ad annunciare il successo della squadra romagnola fosse la mia conduttrice preferita, Cristiana Buonamano (sì, si chiama così).

sabato 5 ottobre 2013

Malefica calcolatrice



24,6: è l'età media che risulta dalla formazione che avrebbe scelto Bardi per la partita di domani contro la Vecomp. Peccato che per accedere ai contributi non si possa sforare il limite dei 24,5, ergo il mister del Forlì deve scegliere se mandare in panchina Jidayi oppure Forte, sostituendoli con Sampaolesi, Torelli o Bergamaschi. Mia idea, il Forlì giocherà così: Tonti; Vesi, Cammellu e Gerolino; Jidayi, Eva, Berga e Boron; Tonelli, Docente e Seba. Opzioni a partita in corso: zero in attacco, Sampa, Forte e Torelli in mezzo, Fonte dietro.   

Coperta sempre pericolosamente corta ma la partita con la Vecomp è cruciale, se non altro perché il Forlì affronta (dopo aver perso in casa col Renate) un'altra di quelle squadre che dovrebbe assolutamente tenersi dietro.

giovedì 3 ottobre 2013

Kalle è tornato (non in campo, ancora)



A un certo punto mi son venuti i goccioloni agli occhi vedendo tutti quei bambini così entusiasti e silenziosi mentre passava il video sul doping. Giuro. Ma è colpa mia, sarà la stagione o l'orario indecente (9.30), in questo periodo ho le lacrime in tasca. Credo però che abbiano apprezzato la prima tappa di 'Un Capitano per amico', stamattina alla scuola elementare di Villafranca, anche Ricky Casadei e Francesco Torelli, primi due giocatori del Forlì spediti agli incontri organizzati da Kalle e Susanna.

Per il Forlì presenti anche Giovanni Brunelli, Sarò Franco e per la prima volta Giovanni Manna.

mercoledì 2 ottobre 2013

Il laureato



Primo dottore nello spogliatoio biancorosso: no, non è una battuta. Oggi il secondo portiere del Forlì Ricky Casadei ha ottenuto e poi festeggiato coi compagni ai Giardini Orselli la laurea in Economia e Commercio all'università di Forlì. Voto: 100, mica male. E papillon celebrativo sciccosissimo (ma anche quello di Vesi e la camicia del Cammellu).

Senza Spada



Paolo Spada ha lasciato il Forlì, i motivi dell'addio sono economici per cui non entro nel merito. Gli ho chiesto due parole per i tifosi che in questi anni gli hanno affettuosamente urlato di tutto dalla tribuna e lui, ironico e canzonatore come sempre, ha scritto questo.

Che dire ai tifosi dopo tanti "cordiali " insulti  ricevuti? E' un piacere esser uno di voi, uno di quelli che in campo sono il dodicesimo ed a volte il tredicesimo uomo, a voi che ci sarete una preghiera, sostenete sempre questi nostri bravi ragazzi.
Ed infine fatemi togliere un sassolino dalla scarpa, e perdonatemi questo allontanamento. Cosa avreste fatto voi, non avendo mai giocato un minuto, dopo cinque stagioni sportive, e diversi allenatori, ininterrottamente sempre presente in panchina?
Paolo Spada

martedì 1 ottobre 2013

iBERNAto


Niente Bernacci, neanche oggi. Ha ancora male, pare: mistero. Tre settimane fa Pedroni annunciò che l'Airone finalmente non sentiva più dolore. Macché. E' tornato, il male. Lui no. Non ancora. Tornerà? Chissà. Il Forlì aspetta e spera: rischia di giocare anzi sta giocando il campionato più importante senza centravanti. Siamo tutti ottimisti, certo, però continua ad essere un bell'handicap.